Gli arredi e le case “normali” delle fiction televisive.
Il 9 Marzo prossimo Rai1 trasmetterà nuovi racconti del commissario più famoso d’Italia: Montalbano. Due gli episodi inediti ma che questa volta hanno un sapore malinconico: sono puntate un po’ speciali perché sono i primi episodi sceneggiati e girati dopo la morte dello scrittore Camilleri e del regista Sironi. La regia, firmata dallo stesso interprete Zingaretti, sarà un omaggio a entrambi gli artisti, ai racconti che ci accompagnano da venti anni e alla bellezza della famosa spiaggia di Punta Secca.
Per tutti noi amanti dei racconti del maestro Camilleri, questi due nuovi episodi hanno lo stesso sapore di quando si riapre casa dopo le vacanze. Un po’ di polvere accumulata qua e la, le solite cose da rimettere in ordine, ma che bello essere a casa!
Perché ormai la casa del commissario Montalbano è anche un po’ casa nostra. Siamo abituati a prendere il caffè con lui sulla terrazza con vista mozzafiato sul Golfo di Vigata (n.d.r. nel film la spiaggia di Punta Secca è chiamata Vigata): semplice e con pochi arredi da esterno perfettamente bianchi.
Ritroviamo sempre tutta la Sicilia in questo set, dalla scelta degli arredi interni, come l’immancabile letto in ferro di Montalbano, alla cucina dove Adelina, la governante di Montalbano, sforna la Caponata di Melanzane.
In realtà l’abitazione usata per le riprese oggi è un Bed & Breakfast di proprietà di una famiglia del luogo. Tutta la zona è turistica, molto visitata e ben lontana dalla spiaggia deserta che ammiriamo nella riprese. C’è stato un periodo in cui visitare la casa di Montalbano era una sorta di pellegrinaggio. Si narra che lo stesso maestro Camilleri ci si recò in incognito qualche anno dopo le riprese, attratto anche lui dalla curiosità dei luoghi.
In tutti questi anni la location è rimasta invariata, non ha subito cambiamenti di stile e neppure grosse modifiche nell’arredo. E’ la stessa proprietaria che racconta in un’intervista a TV Sorrisi e Canzoni, il suo rapporto, oramai ventennale con la casa, le riprese e la notorietà acquisita. L’attività di Bed & Breakfast chiude tra Aprile e Maggio per consentire le riprese, ma gli arredi e tutti gli oggetti di scena, come tazze, piatti, quadri, tessile, divani, cuscini sono oggetti originali della casa o per meglio dire dei nonni dell’attuale proprietaria.
Le fiction televisive in questi ultimi anni ci hanno abituato a viaggiare su è giù per l’Italia, ricordandoci la multi varietà di stili, anche nelle case e negli arredi, che raccontano il nostro bel paese da Nord a Sud.
Dal mare di Sicilia alle Dolimiti
La Foresteria di San Candido (TN) set della fiction “A un passo dal cielo” giunta alla sua quinta edizione, ci porta al confine opposto dell’Italia. Il racconto anche in questo caso poliziesco, è ambientato a San Candido nel cuore delle Dolomiti patrimonio dell’Unesco, proprio a due passi dal confine con l’Austria. Sullo sfondo, oltre i magnifici scorci con prati e vallate assolutamente da visitare, emergono la tipicità degli arredi interni in legnio di montagna, espressi però in chiave moderna .
La foresteria a San Candido, set principale di “A un passo dal cielo 5”
La foresteria è un appartamento in stile open-space che si trova al primo piano degli uffici del commissariato. Se nell’edizione numero 4 della fiction abbiamo ammirato il Bed & Breakfast che il commissario Nappi (Enrico Iannello) gestiva insieme alla moglie, o la palafitta sul lago di Braies, rifugio del capo della forestale Francesco (Daniele Liotti) , molte delle vicende dell’ultima serie ruotano attorno a questo appartamento caratterizzato da un grande salone con arredi in legno. Moderna è la scelta delle porte scorrevoli, la libreria e la zona giorno con il divano lineare che ci riporta uno spaccato di design accogliente, ma allo stesso tempo ci rammenta che anche lo stile di montagna può essere “al passo con i tempi”.
La palafitta di “A un passo dal cielo” – Lago di Braies (TN)
In canonica con Don Matteo
Cambiando fiction, ma rimanendo nel genere poliziesco e indagini, andiamo in centro Italia, proprio nella canonica di Don Matteo 12, dove tra una partita a scacchi con il maresciallo Cecchini (Nino Frassica) e la risoluzione di un caso di omicidio, entriamo in un ambiente dallo stile rustico, con mobili in legno, pavimenti di cementine e caminetto in pietra. Il cuore della casa è la cucina, ampia e luminosa, che accoglie un grande tavolo da pranzo, dove c’è sempre un posto e un pasto in più per chiunque. La stanza comunica con l’ingresso e l’angolo caminetto, più riservato dove vediamo la zona lettura e il set per le famose partite a scacchi. La casa perfetta stile old country che tutti, almeno una volta abbiamo sognato per una tranquilla vita di paese.
La canonica di Don Matteo 12
Tutte le case di queste fiction ci riportano uno spaccato reale, sono ambienti familiari, lontani dal glam delle tendenze super minimal e ultramoderne, dove le persone vivono o convivono veramente, con le abitudini, i ricordi e a volte anche il disordine. E parafrasando Don Matteo è il caso di dire “siano benedette!”, perché in fin dei conti le case perfette, quelle tutte in ordine e con neppure un vaso fuori luogo, esistono quasi solo nei set da rivista. Tutte le altre sono case come queste, normali come le nostre!